Sono sconcertato e allibito dalle dichiarazioni del Presidente del Parco Giacchetti riguardo agli interventi di messa in sicurezza della spiaggia delle Due Sorelle.
Mi sarei aspettato chiarimenti e rassicurazioni dall'Ente Parco circa la volontà di "riaprire la spiaggia" a fronte di un suo comportamento palesemente contraddittorio sulla vicenda.
Invece Giacchetti si è lasciato andare ad affermazioni assolutamente infondate e capziose, cercando di far credere che la colpa dei ritardi sia del comune.
Peccato per lui che i documenti (atti pubblici) e le persone (Sindaci, Assessori, funzionari comunali e regionali, ecc) che hanno partecipato ai vari summit, possono smentirlo clamorosamente.
Dallo scorso ottobre a gennaio si è perso tempo perché l'ex assessore regionale Carrabs aveva ritenuto necessario, con l'adesione di Giacchetti (suscitando le perplessità, anche pubblicamente espresse, del sottoscritto) uno studio di fattibilità, mai commissionato dalla Regione all'ISPRA, malgrado l'impegno assunto.
Anche prima della scadenza del termine (31.1.2010) stabilito dalla Regione nel summit di ottobre per la redazione del suddetto studio, il comune si è attivato, con il massimo impegno e la massima tempestività, facendosi promotore di una pluralità di incontri in Regione con gli assessori e dirigenti preposti, ad alcuni dei quali anche Giacchetti ha partecipato, ottenendo il finanziamento sia del progetto ed ora anche dell'intervento.
Il progetto, subito dopo il finanziamento, è stato redatto dal Comune a tempo di record incaricando uno studio geologico che già ben conosceva lo stato dei luoghi per propri studi pregressi.
Si tratta di un intervento, già informalmente concordato con lo stesso Ente Parco, di disgaggio manuale di quantità di materiale non considerevole.
L'intervento richiederà al massimo sette - otto giorni.
In sede di conferenza dei servizi il progetto è stato esaminato e nessuno, nemmeno il Parco, ha dichiarato che era incompleto; tutti gli enti preposti, compreso il Parco, hanno espresso il nulla osta senza riserve e con marginali prescrizioni, che nulla hanno a che vedere con le integrazioni richieste successivamente dal Parco.
Siamo ancora in tempo: il Parco, se vuole salvare la propria immagine, si ravveda e muti il suo atteggiamento ostruzionistico.
Se la spiaggia delle Due Sorelle non venisse riaperta, la colpa, quindi, sarebbe solo ed esclusivamente dell'Ente Parco con tutte le conseguenze politiche del caso e con danni incommensurabili ed irreparabili per il turismo e gli operatori turistici di Sirolo, di Numana, dell'intera Riviera del Conero e di tutta la Regione.
Sirolo, 26 maggio 2010
IL SINDACO
Avv. Moreno Misiti